venerdì 12 dicembre 2014

bullismo politico

L'amico Harry Shindler, veterano inglese della Seconda Guerra Mondiale, trapiantato in Italia e, ultranovantenne, instancabile nella sua meritoria attività di conservazione della memoria di quel periodo durissimo, qualche tempo fa commentava con disarmante semplicità il giudizio della Storia sui bombardamenti alleati sulla Germania, durissimi e forieri di tante vittime civili.

"Sai Fabio? Se fai il bullo per strada, e mi colpisci alla schiena mentre cammino per i fatti miei, poi non puoi lamentarti se mi giro e ti picchio io!"

Cinico? Forse; ma dagli un po' torto a chi si è visto attaccato, e ha visto le proprie città bombardate per prime...



Ordunque, ragionavo oggi su qualche attacco politico particolarmente velenoso, al quale ho ritenuto di rispondere con una certa durezza, lasciando il segno; come dire: touche'...

Mi sono tornate in mente le parole di Harry, e in particolare l'esempio che faceva. Trovo allora che sia particolarmente calzante dare a certi attacchi la definizione di "bullismo politico", nevvéro?

sei mesi!

Urca! Sei mesi di duro lavoro per sopperire con tanto studio alla ovvia mancanza di esperienza... Meno male che la collaborazione degli uffici è stata esemplare, così come è esemplare il lavoro del resto del gruppo consiliare e di tanti cittadini disposti a dare una mano. Presa confidenza con il ruolo, vediamo ora se è possibile tornare di tanto in tanto a annotare qualcosa in questo diario...

domenica 15 giugno 2014

il commento più bello

Il Consiglio di insediamento ha visto una bella partecipazione di cittadini; molti soddisfatti, curiosi, alcuni addirittura entusiasti.
La sera stessa sono comparsi i primi commenti sui social network. Il più bello, di una giovane concittadina, è certamente questo:
Questa sera ho visto [...] libertà, intelligenza utilizzata a favore dell'Homo, essere se stessi con tranquillità, anche saper improvvisare una cosa mai fatta prima. Una lezione di vita che ho letto molte volte sui libri. E' stata una bella serata.

mercoledì 11 giugno 2014

consiglio di insediamento

10 giugno, sala consiliare "Unità d'Italia", ore 22:00: il nuovo Consiglio si è appena insediato.

Bel clima, disteso e collaborativo, e tanti concittadini presenti, più di quanti ne potesse accogliere la sala consiliare.


Tutto inizia con il rituale suono della campanella, e il "dichiaro aperta la seduta, e do la parola al Segretario per l'appello". Tutti presenti; segue la nomina degli scrutatori per la successiva elezione della Commissione Elettorale.

Al primo punto dell'ordine del giorno c'è l'insediamento del Consiglio comunale, con l'esame delle condizioni di eleggibilità e compatibilità degli eletti, e il giuramento del sindaco. In piedi, rivolto all'Assemblea: "Giuro di osservare lealmente la Costituzione italiana". Applauso dei presenti, che mi coglie quasi di sorpresa; sarà mica troppo irrituale? Istintivamente guardo il Segretario e vedo che sorride e applaude pure lui, meno male. Che posso farci? Ho le genuine ingenuità di chi si trova a fare per la prima volta una cosa del tutto nuova. Procediamo.

Comunico al Consiglio le nomine dei componenti la Giunta. Isabella, vicesindaco e assessore con deleghe all'istruzione e alle politiche di sviluppo, e Daniele, assessore con deleghe ai lavori pubblici e al personale. Presento poi per sommi capi le linee programmatiche di mandato.

Come ultimo punto si procede alla elezione della Commissione Elettorale, con tre effettivi, due di maggioranza e uno di minoranza, e tre supplenti, due di maggioranza e uno di minoranza. E' fatta! Dichiaro conclusi i lavori del nostro primo Consiglio e, come un bimbo, non posso fare a meno di chiedere pubblicamente al Segretario se ho la facoltà di suonare ancora la campanella per suggellare il tutto. Ovviamente posso, e lo faccio senza indugio con palese soddisfazione, proprio quella che trasparirebbe dal viso, appunto, di un bimbo.

martedì 10 giugno 2014

caro diario...

Ci siamo; stasera primo Consiglio comunale, con l'insediamento dello stesso e il giuramento del Sindaco.

Veniamo da due settimane di duro lavoro, iniziato all'indomani della proclamazione del 26 maggio, e da mesi di dura campagna, referendaria prima e elettorale poi.

Pian piano raccoglieremo qui il racconto, per certi versi sorprendente, di un percorso tutto particolare.